“Se qualcosa può andar male, lo farà”
È la celebre Legge di Murphy, spesso citata con ironia ma profondamente vera in ogni contesto produttivo.
Nel mondo dell’organizzazione industriale, della produzione snella e della gestione dei processi, una semplice frase racchiude un’intera filosofia di prevenzione: “Se qualcosa può andar male, lo farà”.
Da principio pessimista a strumento di miglioramento continuo
La Legge di Murphy non è solo un detto fatalista: è un monito potente a progettare sistemi che tengano conto della possibilità di errore. In un ambiente produttivo complesso, ogni punto debole può trasformarsi in un’interruzione, uno scarto, un ritardo o – nei casi peggiori – in un fallimento catastrofico.
Per questo motivo, la risposta più efficace non è il controllo finale, ma la costruzione di processi robusti, standardizzati e resilienti

Standardizzazione: la base per ridurre la variabilità
Uno dei principi fondanti del pensiero Lean – che fischer Consulting Italia applica nei progetti di trasformazione – è proprio la standardizzazione.
Un processo standard:
- Riduce la variabilità delle attività operative
- Crea ripetibilità e affidabilità nei risultati
- Facilita il monitoraggio e il miglioramento continuo
- Favorisce l’apprendimento e la formazione del personale
Standardizzare non significa irrigidire: significa rendere il miglior modo conosciuto replicabile da tutti, ogni giorno. È così che si costruisce una base solida su cui migliorare [Fonte: MDPI].
Progettare la resilienza: prevenire è meglio che reagire
La resilienza dei processi consiste nella loro capacità di reagire agli imprevisti senza compromettere il risultato finale.
In un mondo dominato da supply chain interconnesse, richieste dei clienti in continuo cambiamento e alta personalizzazione, la resilienza non è più un lusso: è una necessità.
Per progettare processi resilienti, fischer Consulting promuove approcci come:
- Analisi FMEA (Failure Mode and Effects Analysis) per identificare e prevenire potenziali guasti
- Design for Manufacturability per integrare prevenzione e facilità di esecuzione fin dalla fase di progettazione
- Ridondanza controllata in attività critiche o in presenza di fornitori chiave
- Sistema pull e flusso continuo, per rendere il sistema più flessibile e reattivo
Controlli di qualità: non solo a valle, ma durante
Uno degli errori più comuni è affidarsi esclusivamente ai controlli finali di qualità.
Ma quando si arriva alla fine del processo, il danno è già fatto: si spreca materiale, tempo e si aumenta il rischio di rilavorazioni o insoddisfazione del cliente.
Per questo motivo è essenziale inserire controlli di qualità in linea, abbinati a tecniche come:
- Poka Yoke: dispositivi a prova di errore, che impediscono l’esecuzione sbagliata;
- Autonomazione (Jidoka): interruzione automatica del processo in caso di anomalia;
- Andon: sistema visivo di segnalazione immediata dei problemi;
- Layered Process Audit: controlli strutturati e distribuiti a più livelli.
In aggiunta il controllo di processo ci consente di attuare un approccio preventivo ed a volte proattivo nei confronti dell’anomalia.
Conclusione: l’errore è (quasi) inevitabile. Il disastro, no.
La Legge di Murphy è vera. Gli imprevisti accadono. Ma con processi standardizzati, progettati per la resilienza e dotati di controlli di qualità efficaci, è possibile prevenire il disastro, ridurre gli sprechi e garantire una produzione stabile e affidabile.
fischer Consulting Italia supporta le aziende nel costruire sistemi robusti, capaci di fronteggiare l’imprevedibile con metodo, efficienza e intelligenza organizzativa.
Perché la perfezione non è evitare gli errori, ma progettare processi che consentano di gestirli.