God Save Excel.
Fantastico strumento informatico, un compagno insostituibile per le aziende. Un foglio di calcolo è lo strumento più semplice e comodo per analizzare dati ed in alcuni casi facilitare il processo decisionale. Se sai fare anche le tabelle pivot, le macro, le query e i grafici, poi, qualsiasi database non ha segreti.
Ma ha i suoi limiti.
Inoltre, non è stato progettato per la gestione della Supply Chain. In più negli ultimi tempi, con l’aumento esponenziale della mole di dati che viene generata nelle nostre aziende, diventa sempre meno robusto, fino a diventare bloccante per il business. Da considerare inoltre che spesso il “know-how” del file Excel di turno è nelle mani di chi l’ha creato, che quindi ha il compito di gestirlo e modificarlo, compito che solitamente ci si porta dietro anche nel caso di cambio del ruolo.
Quindi, cosa fare?
Nei casi in cui emerge l’esigenza di gestire flussi di processo caratterizzati da molte informazioni che è necessario elaborare e rendere disponibili a più utenti, una soluzione strutturata diventa fondamentale. Un’unica applicazione o un’architettura di software ben integrati tra loro, piuttosto che qualsiasi altra soluzione che scaturisca da un’analisi dettagliata dei processi e dei flussi e che sia di supporto, certo non di rallentamento, per la gestione degli stessi.
Partendo dai processi esistenti in azienda ci si potrebbe chiedere:
- Le attività che ora facciamo con Excel come ad esempio gestione anagrafiche, pianificazione, demand planning,… potrebbero essere fatte con sistemi informativi ad hoc?
- Se sì, cosa ci impedisce di adottare tali sistemi?
- Se no, quale strumento sul mercato può fare al caso nostro? Per approfondimento: MES & ERP
Salviamo Excel. Anzi, impariamo ad usarlo meglio. Ma preferibilmente non per la gestione della Supply Chain.